Qualcuno volò sul nido del cuculo

Pubblicato: 29 settembre 2011 in Archivio dei film

27-Settembre-2011

Da un romanzo (1962) di Ken Kesey: pregiudicato, trasferito in clinica psichiatrica, smaschera il carattere repressivo e carcerario dell’istituzione. La rivolta dura poco, ma lascia qualche segno. Premiato con 5 Oscar (film, regia, Nicholson e Fletcher, sceneggiatura di Bo Goldman e Laurence Hauben) – come non succedeva da Accadde una notte (1934) – è un film efficacemente e astutamente polemico sul potere che emargina i diversi e sul fondo razzistico della psichiatria. La sostanza del romanzo onirico di Kesey, scritto in prima persona, è depurata e trasformata in allegoria nell’adattamento scenico che ne fece Dale Wasserman e che forma la base della sceneggiatura. (Fu portato in scena nel 1963 da Kirk Douglas che spinse il figlio Michael a produrre il film.) Ottima squadra di attori che comprende anche il pellerossa W. Sampson.

VOTO: 4,5
ASCOLTO DELLA CANZONE: 
 
ANIME CORnEr GANKUTSUOU – Il Conte Di MonteCristo
 

Episodio 3 – 22 maggio, tempesta

Tornato a Parigi, Albert va a fare un picnic con i suoi amici. Viaggia nella macchina della sua ragazza Eugénie, e i due battibeccano continuamente, facendo sbandare l’autista di Franz, che fa finire la macchina in un fosso. Maximilien Morrel, capitano di cavalleria, estrae la macchina dal fosso con una sola mano. Chiacchierano e mangiano serenamente durante il pic nic, Morrel si infatua di Valentine, fidanzata di Franz.
Quando ritornano a Parigi Albert tenta di far conoscere a tutti gli altri il Conte, che viene immediatamente tempestato di domande. Beauchamp, l’amico giornalista di Albert, prova a fotografare e a  registrare il Conte, ma più tardi realizza che l’immagine del Conte non appare nelle foto né la sua voce nel registratore. Durante la cena Albert scopre che Peppo, la ragazza(?) della luna ora lavora come cameriera nella sua casa.
Finito il rinfresco, Albert presenta il Conte di Montecristo ai suoi genitori.
commenti
  1. Ale Cr ha detto:

    bellissimo film… a chi è piaciuto cosiglio la lettura di “Le comodità della pazzia”, di Paul Sayer.

  2. Giada ha detto:

    Un film davvero stupendo, un Nicholson fenomenale (cosa banale da sottolineare mi sa!)…. guardandolo si capisce decisamente che “SI può fare” si è decisamente ispirato a questo capolavoro di trent’anni fa.

    5/5.

    Azzardo anche un: sarà il vincitore di questa edizione!

  3. Elena ha detto:

    Grazie Ale, lo leggerò di sicuro! Anche se prima sarei curiosa di leggere il libro da cui è stato tratto questo film…se mi è piaciuto tanto il film chissò il libro!!!
    Comunque film proprio bello, me lo avevano consigliato in tanti e non so com’è che non ero ancora riuscita a vederlo… Il mio voto è 5!
    Parlavamo martedì dopo la visione del significato del titolo… Da Wikipedia:

    “Il titolo è altamente simbolico, ma la traduzione italiana limita la comprensione effettiva del suo significato. Letteralmente riprende il verso di una filastrocca: Three geese in a flock, one flew East, one flew West, one flew over the cuckoo’s nest (“Uno stormo di tre oche, una volò ad est, una volò ad ovest, una volò sul nido del cuculo”). Il termine inglese “cuckoo” indica propriamente il cuculo, ma in senso traslato significa anche “pazzo” e quindi il titolo potrebbe essere tradotto con “qualcuno diventò pazzo”.

    Il cuculo non costruisce un proprio nido ed è solito deporre le sue uova in quelli altrui. I piccoli di cuculo, una volta venuti al mondo, spingono fuori dal nido i figli degli uccelli che lo hanno costruito. Questa prole adottiva viene poi nutrita dai nuovi genitori che, guidati dall’istinto, continuano ad accudire i nuovi nati come se fossero i loro. Un ulteriore significato può essere dato dal fatto che, il protagonista, giunto nell’ospedale pschiatrico, porta gli altri pazienti ad interpretare la loro permanenza all’interno della struttura in modo innovativo, fuori dai canoni infermieristici e cambiando abitudini, stravolgendo cioè “il nido” e le sue precedenti regole.”

  4. orsoazzurro ha detto:

    Davvero un bel film, cosa aggiungere dopo l’analisi di Elena….

    Voto: 4.5

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