Un mondo perfetto

Pubblicato: 2 febbraio 2011 in Archivio dei film

01-Febbraio-2011

 

Ambientata tra gli zingari slavi, “il solo popolo che non cambia mai e che sfiora quella che noi chiamiamo civiltà senza lasciarsene contaminare” (E. Kusturica), la storia procede per accumulazione e fa capo a: 1) una coppia di vecchi, amici e ricchi, un boss delle discariche e un industriale del cemento; 2) una coppia di adulti, antagonisti benché complici in affari loschi; 3) un quartetto di giovani che, dopo un grottesco carosello di avventure buffonesche, approdano felicemente a un doppio matrimonio. Finanziato da un pool di reti televisive europee (Italia esclusa), parlato in dialetti gitani, girato in Slovenia e sulle rive del Danubio in Serbia. Il 6° film di Kusturica (Sarajevo, 1954) “è un fantastico affresco contraddittorio e onnicomprensivo, travolgente di vitalità, di divertimento, d’intelligenza e d’allegria”. Leone d’argento per la regia a Venezia 1998.

VOTO:4
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commenti
  1. orsoazzurro ha detto:

    Beh visto il successo riscosso da questo film direi che la nuova stagione inizia sotto i migliori auspici!
    Mi spiace essermi perso un film da 4, però avendolo recuperato saprò cosa vedere quando in tv non c’è nulla…

  2. Ale ha detto:

    Tenterò di vederlo anche io… visto quanto mi era piaciuto Gatto nero e gatto bianco, è quasi “doveroso”!

  3. Elena ha detto:

    Voto personale: 3
    Sono contenta di averlo visto, ma non mi sento di dargli più di 3/3.5, perchè nonostante la storia sia carina l’ho trovato in fin dei conti la solita “americanata”, e soprattutto non sono riuscita ad apprezzare il fatto che momenti pseudo-commoventi siano mischiati con momenti di comicità “bassa”. (Es. nella scena finale: nell’atmosfera commovente di quando la madre parla al megafono, buttano dentro l’attimo puramente comico in cui il megafono non va, e mi sembra decisamente fuoriluogo – un esempio fra tanti) e poi non ho apprezzato i tratti da film tipicamente americano, come quando Clint “salva” la collega bionda che sta venendo importunata dall’altro tipo, quello che ha appiccicato dall’inizio il cliché del “cattivo” e dell’antipatico.
    Poi dai, i poliziotti fanno proprio la figura degli scemi incapaci come nei peggio film americani. Quindi per me rimane un film da sufficienza ma non di più, bella l’amicizia tra lui e il bambino ma come film in generale non è riuscito né a divertirmi né a commuovermi fino in fondo.

  4. federica ha detto:

    Io approvo in pieno il commento di Elena, infatti anche il mio voto è stato 3.5.
    Elena ha sintetizzato alla grande il mio pensiero. Sono d’accordo con quelli che hanno detto che certe scene, voutamente comiche , sono state “messe” per stemperare e sdrammatizzare, però sono state buttate un po’ li rovinando i giusti momenti di commozione. Ancora una volta Elena mi trova d’accordo nel commentare negativamente le “americanate” che fanno cadere in basso il livello del film, che poteva essere decisamente più alto.

  5. Giada ha detto:

    VOTO: 4 (mi pare)

    Io l’ho trovato davvero un gran bel film. Clint non delude mai!
    L’amicizia tra il protagonista e il bambino è davvero bella; bellissimi anche i dettagli come ad esempio il fatto che sia Costner che il bambino hanno ucciso il primo uomo alla stessa età, che entrambi sono cresciuti senza la figura paterna ma che, allo stesso tempo, credono di poterla ritrovare (ricordiamo che il bimbo dice che un giorno è certo che suo padre tornerà, anche se personalmente non credo possa succedere, e che Costner compie il viaggio per ritrovare suo padre).
    Bella l’idea di un “criminale” buono ma divenuto cattivo per un errore giudiziario commesso dallo stesso Clint.
    Le scene comiche (comiche mi sembra comunque un parolone troooooppo grosso) ci stanno per taglaire un pò la tensione comunque molto alta.
    DAVVERO, DAVVERO UN GRAN BEL FILM.

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